I primi clienti, infatti, sono state soprattutto persone con varie tipologie di allergia o donne nel periodo della gravidanza. Poi un giorno è entrata una signora, che stava affrontando la chemioterapia ed aveva bisogno di tingere la ricrescita dei capelli. Sì, esatto, aveva una folta chioma nonostante stesse affrontando questo tipo di cure. Questo perché esistono degli speciali caschi refrigeranti che congelano il bulbo del capello, riducendo in maniera significativa la caduta causata dal trattamento.
L’alopecia causata dall’atrofia totale o parziale del bulbo dei capelli è sicuramente uno degli effetti collaterali più evidenti e psicologicamente più impattante di questo tipo di cure. Credo che, poter evitare, o comunque limitare in modo importante la caduta, consenta di mantenersi in armonia con la percezione della propria immagine. Per questo sono stata ben felice di prendermi cura della chiome di questa cliente, dandole tutte le attenzioni e le cure naturali in grado da garantirle un effetto finale sorprendentemente bello.
Per permettere anche ad altre persone di utilizzare questo strumento, ho deciso di aprire una raccolta fondi per l’acquisto di un casco da destinare all’ospedale di Livorno, che attualmente ne è sprovvisto. Vi chiedo di partecipare anche con un piccolo contributo per permettere a chi ne ha bisogno di salvaguardare i propri capelli durante le cure chemioterapiche.